Dal 27 al 29 giugno 2024 il TPP ha tenuto a Londra presso la Queen Mary University (QMU) una sessione per dare voce ai popoli del West Papua al fine di esaminare le responsabilità dell’Indonesia nelle crescenti manifestazioni di violenza e repressione contro di essi e a danno dell’ambiente. La sessione era stata richiesta a febbraio con procedura di urgenza dal Centre for Climate Crime and Climate Justice della QMU e da diverse associazioni indonesiane e internazionali impegnate nella difesa dei diritti umani e dell’ambiente.
Come si legge nella dichiarazione preliminare, oltre alla necessità di rendere ancora più visibile una situazione tragica che è stata sostanzialmente emarginata nel discorso pubblico ufficiale e nell’azione politica, il caso del West Papua deve essere visto come un esempio dell’incapacità e riluttanza della comunità internazionale a riconoscere e rispondere al diritto fondamentale dei popoli all’esistenza e all’autodeterminazione:
“Il Papua Occidentale rappresenta un caso esemplare del prolungamento, contro ogni evidenza di non legittimità, di una logica coloniale in cui la stessa esistenza di popoli storicamente e culturalmente indipendenti è negata, e le loro identità, valori e culture sono strutturalmente ignorate e violate impunemente”.
La dichiarazione sarà presentata nella sua forma definitiva in occasione della 54° sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite che si terrà a Ginevra nel mese di settembre 2024.