La tragica notizia dell’aggressione a Yan Christian Warinussy, avvenuta mercoledì 17 luglio, è giunta al Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) nel bel mezzo dell’ultima fase della sessione sulla violenza in Papua Occidentale, tenutasi alla Queen Mary University dal 27 al 29 giugno 2024.
Direttore del Legal Aid, Research, Investigation and Development Institute, Warinussy ha aperto l’udienza del primo giorno illustrando le cause profonde dell’ingiustizia, della discriminazione e dell’impunità subite dalle popolazioni indigene in Papua Occidentale sin dalla decolonizzazione. Il suo discorso è stato fondamentale per comprendere la continuità delle violenze di ieri ei di oggi commesse contro la popolazione civile e l’ambiente nella regione. Durante i tre giorni di udienze, il TPP ha ascoltato diverse testimonianze a sostegno del suo discorso di apertura e dell’accusa presentata alla giuria.
Non possiamo non collegare l’attacco di mercoledì, fortunatamente fallito, al rischio permanente a cui vanno incontro i difensori dei diritti umani per il loro lavoro di denuncia della situazione estremamente critica nella regione, su cui più volte si sono pronunciate diverse agenzie delle Nazioni Unite. Gli stessi giudici del TPP hanno riconosciuto questo rischio in una dichiarazione rilasciata a conclusione dell’udienza pubblica dove ci si è soffermati sul coraggio che i testimoni hanno mostrato nella loro legittima ricerca di verità e giustizia.
Oltre a esprimere la profonda condanna nei confronti di coloro che sono materialmente e ancor più istituzionalmente responsabili dell’attacco, la segreteria generale del TPP afferma che questo incidente sarà esaminato nella sentenza finale dei giudici, al fine di rendere visibile la situazione di vulnerabilità dei difensori dei diritti umani e affermare, allo stesso tempo, il riconoscimento dei diritti inviolabili dei popoli del Papua Occidentale a una vita dignitosa.
Il TPP si unisce all’indignazione che molte organizzazioni nazionali e internazionali stanno esprimendo in queste ore e chiede al governo di intervenire con urgenza per indagare con imparzialità sull’accaduto e proteggere la vita e l’integrità di Warinussy e dei difensori dei diritti umani nella regione.
Gianni Tognoni e Simona Fraudatario, Segreteria generale del TPP