Il 13 febbraio 2017, Elena Paciotti, Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso, Franco Ippolito e Gianni Tognoni, rispettivamente Presidente e Segretario generale del Tribunale Permanente dei Popoli, hanno ricevuto i promotori dell’iniziativa in difesa del diritto all’istruzione promossa dal Consiglio Comunale dei Ragazzi di San Raffaele Cimena e di Sciolze (TO), dalle rispettive scuole primarie “Paola Bottero”, “Nelson Mandela” e dalla scuola secondaria di primo grado “G.Falcone e P. Borellino”. La delegazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi è stata accompagnata dal Sindaco, dal Vice Sindaco, dall’Assessore all’Istruzione, dal Senatore Enrico Buemi e dall’insegnante Clementina Vergnano che ha guidato i ragazzi nella formulazione dell’appello rivolto al Tribunale Permanente dei Popoli (Azione di denuncia contro i paesi in guerra).
In seguito agli attentati terroristici di Parigi del novembre 2015, i bambini e i ragazzi di queste scuole si sono interrogati sulle ragioni delle guerre e della violenza che si stanno moltiplicando nel mondo per cercare vie e strumenti e riaffermare il rifiuto della guerra e la necessità della pace. La notizia di 13 milioni e 700 mila bambini senza diritto all’istruzione in 5 paesi in guerra, apparsa su La Stampa nell’articolo “La Guerra tiene i bambini lontano dalla scuola” di M. Molinari, ha suscitato l’indignazione e ispirato quella che è stata definita dai suoi promotori “L’azione giusta”, un vero e proprio “atto di giustizia” che si vuole compiere con “il potere della penna”. L’istruzione, dicono i ragazzi, parafrasando Nelson Mandela, “è l’unica arma che può cambiare il mondo”.
L’Azione di denuncia contro i paesi in guerra vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del Tribunale Permanente dei Popoli sulla lesione e l’impedimento al diritto allo studio delle giovani generazioni, nei paesi in guerra e in diverse parti del mondo. L’Azione di denuncia si ispira principalmente alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e a tutte le leggi che nell’ordinamento interno degli Stati riconoscono il diritto all’istruzione come un diritto inderogabile, fondamentale, inviolabile e primario, ovvero “necessario come l’acqua e l’aria”, perché “senza di esso non c’è vita”.
L’appello al Tribunale Permanente dei Popoli e la richiesta di riconoscere la violazione del diritto all’istruzione come crimine contro l’umanità è stata tradotta dai più piccoli nella “Lettera in bambinese”:
C’E’ UN POPOLO DI BAMBINI CHE NON VIENE ASCOLTATO, CHE E’ TRASCURATO PER NOI VUOL DIRE CHE NON E’ AMATO. TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI TI ESORTIAMO, perchè non c’è più tempo da perdere,”ASCOLTACI ! “, FAI QUANTO PUOI: METTI ORDINE, PROTEGGI I BAMBINI DEL MONDO, E MIGLIORA IL FUTURO DELL’UMANITA’, PERCHE’ ALTRIMENTI FINIAMO IN GROSSI GUAI. Se ti serve un suggerimento, i ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado “G. Falcone e P. Borsellino” di San Raffaele Cimena (To) hanno pensato così: “Gli Stati che stanno meglio devono aiutare quelli che stanno peggio a patto che smettano di fare la guerra”.
A oggi, l’iniziativa ha raccolto più di 2000 firme e il sostegno di 120 Senatori tra i quali il Presidente emerito Giorgio Napolitano, il Ministro dell’Istruzione e della Difesa, i rispettivi Sottosegretari, il Presidente della Commissione parlamentare Cultura, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia.
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